Se miglia appunto novecento ogn'ora
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Domenico Serasola
II
Se miglia appunto novecento ogn’ora
Dritto pel cerchio equinozial corressi,
Sicchè la Notte sotto il piè tenessi,
Sul Capo il Mezzodì, dietro l’Aurora;
5E l’Artico a man destra, e l’altro allora
Polo a sinistra in par distanza avessi:
Il viver mio, per molto ch’io vivessi,
Da capo a fin non più ch’un giorno fora.
Forse giorno sì lungo e luminoso,
10Sarà quel giorno eterno, a cui m’affretto,
Giorno che tienmi in aspettando ansioso?
Ah nò, questo non è quel dì perfetto,
Che lume avrei bensì, ma non riposo;
E lume non riposo ha il dì, che aspetto.