Se il Mar, che dorme, e l'ingemmato Aprile
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Lodovico Antonio Muratori
II
Se il Mar, che dorme, e l’ingemmato Aprile
Contemplo, e il Ciel, che tante luci aggira,
Io certo giurerei, che non si mira
Altra quaggiù vista, o beltà simìle.
5Pur di beltade un paragon ben vile
Sono il Cielo, e l’Aprile, e il Mar senz’ira,
Qualora il Mondo attonito rimira
In nobiltà di stato un cor gentile.
Poi se il Verno io contemplo, e se il furore
10Del Mar, che mugghia, o il Ciel di nembi armato,
Ecco tutto d’orror mi s’empie il cuore.
Pur più del Verno, e più del Ciel irato,
E più del Mar spira d’intorno orrore
Un cuor superbo in povertà di stato.