Se avvien che Amor d'alcun brieve contento
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Pensavo, Amor, che tempo fussi omai | Io sento ritornar quel dolce tempo | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
xxviii
[Il ricordo del passato contento raddoppia il dolore.]
Se avvien che Amor d’alcun brieve contento
conforti l’alma al lungo male avvezza,
quanto piú il disiato ben s’apprezza,
tanto mi truovo piú lieto e contento.
Cosí, se per alcun prospero evento
monta la speme in colmo d’ogni altezza,
perché cresca il disio, cresce l’asprezza
e raddoppia i pensier per ognun cento.
Però, se alcun conforto ebbi quel giorno,
quando fra verdi fronde e gelid’acque
e liete donne vidi i vaghi lumi,
sendone a lunge e privo, or mi ritorno
a’ primi pianti, e quel che piú mi piacque
par che piú il core afflitto arda e consumi.