Scritti vari (Ardigò)/Articoli/La libertà del sentimento religioso
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5.
La libertà del sentimento religioso.
Come in antico si trovò l’autorità di Cesare accanto a quella del Pontificato, così oggi (ed è questo il fato della città eterna) l’autorità del Re si trova accanto a quella del Papa.
Essendo diversi gli uffici delle due potestà esse non si elidono: e, coesistendo insieme, possono oggi, come allora, ajutarsi a vicenda.
Il sociologo non può disconoscere ciò che vi è di provvidenziale nel sentimento religioso. Nel terribile e nel sublime dell’ignoto il comune degli uomini ha il freno agli istinti malvagi, ha lo stimolo e il fomento a quelli generosi. Ma lo stesso sentimento, per essere benefico, ha bisogno che, se può nascere a dominare nel governo civile, è forza che venga meno nel governo teocratico. Senza la libertà il sentimento religioso si offusca nella simulazione forzata ed ipocrita del rito; colla libertà l’assenso della fede si fa spontaneo, e l’animo quindi si infervora nobilmente nella sincera intenzione dell’opera buona.
(Dal numero unico Padova a Roma capitale, 20 settembre 1895).