Saper vivere/La lieta mensa/I. Invito a pranzo
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I. Invito a pranzo
Questa graziosa, cordiale, elegante forma di ospitalità esiste assai scarsamente in Italia. Cioè, spieghiamoci! Nelle regioni settentrionali, e specialmente nei due grandi, civili, mondani centri di Torino e Milano, dove più si sente la influenza dei sontuosi costumi ospitali francesi, ogni specie di pranzo, da quello di alta etichetta a quello intimo, è assolutamente alla moda; chiunque abbia vissuto un poco o molto, a Torino, a Milano, sa bene con quanta larghezza nell’alta società, nella grande borghesia, si pratichi questa forma di convivenza sociale. Come si scende verso l’Italia centrale, e sovra tutto, come si giunge nella gran regione meridionale, questo uso così bello e simpatico si viene dileguando, sparisce. Fra noi, a Napoli, non esiste, quasi. Un tempo, nella grande vita mondana napoletana, quando venti case aristocratiche ricevevano, allora, sì, vi era questo costume gentile: ma non oltrepassava i limiti della classe patrizia. Poi, a mano a mano, per tante ragioni, più o meno malinconiche, per morti, per partenze, per viaggi, queste case si sono chiuse e di famosi, nell’alta società, non restarono per un certo tempo, se non i pranzi di un vero grande signore che era il duca di Castronovo, pranzi perfetti per la loro sontuosità e la loro squisitezza: con la morte del duca, la tradizione finì. Qua e là dove la dama padrona di casa conserva i leggiadri costumi della ospitalità francese, che imparò per la educazione, a Parigi, per la dimora colà, vi sono dei pranzi eleganti: ma fuori quella stretta cerchia, niente! Gente che ha una bella casa, molti denari, buona servitù argenterie, porcellane, cristallerie, non pensa mai ad invitare un amico, un’amica a pranzo: - gente che non ha nulla da fare, che si annoia, che cerca compagnia, non pensa a questa forma così attraente di riunione: mente! Da che dipende? Dalla pigrizia delle signore? Dalla organizzazione, un po’ difficile di quanto ci vuole, per dare un buon pranzo? Da uno spinto di grettezza? Da quell’inclinazione che hanno molti ricchi, fra noi, a concentrare tutto il loro lusso solo nei cavalli, gli uomini, solo nelle toilettes, le signoie Chi lo sa! Negli ultimi tempi, qualche passo è stato dato, si dà, in qualche grande albergo, per non avere fastidi in casa. Speriamo bene!