Saper vivere/Il grande vincolo/V. Il corredo
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V. Il corredo
Parliamo del corredo. Dopo la dote, è il più grosso cruccio delle famiglie che debbono maritare una ragazza: ed è, naturalmente, un duplice cruccio, per le famiglie che non danno dote alle figliuole. Gli è che si può non dare un soldo alla fanciulla da marito, quando va a nozze ma un buon corredo di abiti e di biancheria bisogna darglielo, se non si vuole mandarla via di casa, come una mendicante. A rigore, il corredo di vestiti può essere modesto, modestissimo, se la condizione è modesta: ma il corredo di biancheria deve aver sempre una certa larghezza, la maggiore larghezza possibile, anzi. Uno sposo novello, massima se ama la sposa, se ha mezzi, se vede prosperare i suoi affari, non si seccherà mai, anzi sarà felice di poter donare dei vestiti, anche pochissimi mesi dopo le nozze, alla sposa, ma qualunque sposo, ricco, agiato o povero, si seccherà enormemente di dover comperare delle calze, dei fazzoletti e delle sottane alla sposa, il primo anno del matrimonio. Non sacrifichiamo la sostanza all’apparenza, cioè il corredo di biancheria a quello dei vestiti: troppi vestiti indicano vanità, frivolezza, desiderio di troppa libertà mondana, prodigalità: mentre e un bel corredo di biancheria, per una sposa, indica amore alla casa, gentilezza d’animo, serietà, poesia familiare, vera eleganza personale. Per dire qualche altra cosa sul corredo di vestiti, il più modesto comporta da quattro a cinque vestiti: quello delle nozze civili, che può servire come vestito da visita, da cerimonia, in istoffa di seta, grigio o lilla: quello delle nozze religiose che può, con un corsage scollacciato, servire per una festa, per un ballo: quello da viaggio che può servire, al ritorno, per uscire di mattina: il tradizionale vestito in velluto nero, in charmeuse nero, che serve in tutte le occasioni: una vestaglia elegante. È il meno, veramente, che si possa dare a una sposa: ma nei matrimoni più che modesti, si può economizzare ancora il vestito dello Stato Civile, mettendone uno da signorina semplice, o avere il solo vestito nero, per le grandi occasioni. Come crescono i mezzi finanziarii, questi vestiti si duplicano, si triplicano, si quadruplicano: vi si uniscono i mantelli da ballo, da teatro, da mattina, da viaggio, le giacchette, le pellicce: vi si adattano i cappelli, le sciarpe, gli ombrellini, i ventagli, le scarpe, i boa e... si arriva a un piccolo disastro finanziario. Il matrimonio di una figliuola, così, equivale, a un grosso incendio! In alcuni paesi, in Francia, ancora si usa che lo sposo doni uno o più vestiti alla sposa: da noi è un costume assolutamente di provincia remota meridionale e, diciamolo, alquanto cafonesco. Del resto, ciò si va smettendo, dappertutto, e tutto il peso, ahimè, di questi corredi, è sulle povere spalle dei genitori!