Saper vivere/Il grande vincolo/II. Richiesta di nozze
Questo testo è completo. |
◄ | Il grande vincolo - I. Il fidanzamento | Il grande vincolo - III. Il fidanzato spadroneggia | ► |
II. Richiesta di nozze
Il fidanzamento ufficiale di un giovane con una signorina, è sempre preceduto da preliminari ufficiosi, per cui il giovane stesso, o un suo autorevole amico o una sua amica, persona seria, s’intende col genitore della signorina, o con la madre, se non è vivo il padre, o col maggior fratello, se ella è orfana, o col parente più prossimo. Questi preliminari sono necessari per assodare tutte le condizioni del matrimonio, prima che si faccia la domanda ufficiale: ed essi, spesso, possono condurre alla sconchiusione delle pratiche, senza che se ne faccia pettegolezzi; ognuno si ritira regolarmente dalla sua parte, senza rancore. Così, è necessario scegliere una persona, uomo o donna, piena di finezza e di buona educazione, per questi accordi preliminari: le grandi famiglie mandano i loro avvocati o i loro amministratori: altre famiglie pregano i confessori, i direttori spirituali, a volersene occupare: e, in generale, le persone più modeste di condizione, inviano un parente stretto, una parente, un vecchio amico; e infine, infine, quando lo sposo ha già una certa età, ha già una condizione sua, personale, è egli stesso, che tratta quell’importante affare, che è un matrimonio. Quando tutti gli accordi preliminari sono stati presi, in massima, quando ci si è bene intesi sui punti principali della futura unione, allora soltanto ha luogo la domanda ufficiale della mano della signorina. E di stretto rigore che vada a fare questa richiesta, in casa della fidanzata, al suo parente più prossimo, il più prossimo parente del fidanzato, uomo o donna: talvolta, il fidanzato stesso accompagna il suo parente, ma è molto più elegante che il fidanzato sia assente, come è assolutamente necessario che sia assente la fidanzata. Altri agisce per loro; ed essi aspettano, tutto sapendo, di lontano, che la domanda sia fatta e sia gradita. È il giorno seguente che il fidanzato è ammesso in casa ufficialmente - se la frequentava prima, vuol dire che, dopo, egli assume altro carattere - e trova la fidanzata nel salone. V’è l’uso costante che, in questo primo giorno, egli porti un dono alla fidanzata, consistente, sempre, in un anello: questo sarà più o meno ricco, secondo le condizioni dei fidanzati. Ma è da consigliarsi, nei primi doni, più gentilezza ed eleganza, che soverchia ricchezza. Una fidanzata non è un idolo indiano, da covrirlo subito di gemme. I doni debbono seguire una certa gradazione; massime se ci vuole del tempo, per matrimonio. La fidanzata, a suo tempo, ricambia il dono dell’anello; può non farlo subito: dà un altro anello, semplice, o un altro dono, mai di grande costo. Per chiedere la mano di una signorina, il parente maschio va in redingote e tuba; se è una signora, in grande toilette da visita. Nella prima visita, anche il fidanzato porta la redingote e tuba; poi, può adottare il tight. Si offrono, dalla famiglia della fidanzata, al parente e, dopo al fidanzato, del caffè, del thè, e dei liquori, con bonbons, ma naturalmente e senza sfoggio.