Saper vivere/Fra Natale e Capo d'Anno/X. Fine d'anno

X. Fine d'anno

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X. Fine d’anno

Oh non è mai mia superstizione tener molto, tener immensamente a quel che accade, fra le undici di sera del trentuno dicembre e le undici di sera del primo gennaio! Da cento testimonianze particolari e da una individuale esperienza, vi è qualche cosa di fatidico, da una mezzanotte all’altra: e il presagio non può sbagliare quasi mai, o sbaglia pochissimo. Se, anche per caso, voi siete triste e nervoso verso la mezzanotte, quando l'anno finisce, il vostro anno non sarà lieto e il vostro spirito sarà agitato: se nella giornata di Capo d’Anno voi avete un fastidio o ve lo procurate quasi apposta, ebbene, l’anno vostro sarà carico di fastidi, di seccature, di complicazioni. E, allora, giacchè vi e questo, cercate di saper vivere l’ultima sera dell anno e cercate, ancora, di saper vivere il primo giorno dell’anno, e come v’imporrete con la volontà, in quella sera, in quel giorno, agli avvenimenti e a voi stesso così finirete per imporvi, tutto l’anno. La sera de trentuno dicembre, fuggite i ritrovi dove si sbadiglia: fuggite gli spettacoli, dove si muore di freddo [p. 138 modifica]spirituale: evitate ogni incontro con la gente pesante o irritante. Se avete un gaio ritrovo di amici, andateci subito e passate, così, il fatidico momento della mezzanotte, e abbiate una emozione di allegria, non una emozione di ricordi: se avete un elegantissimo ritrovo mondano, dove sapete di trovare della gente molto simpatica, un vostro amabile flirt, un amico spiritoso, andateci subitissimo a flirtare e bevete dello champagne e abbracciate lietamente l'amico: evitate la solitudine: evitate i ricordi: non guardate gli antichi ritratti: non guardate nei cassetti che da tempo non avete aperti: la tentazione è grande, ma vincetela, se no, voi rimpiangerete troppo il passato e finirete per piangere. Ciò è di pessimo augurio! E nel giorno di Capo d Anno, abbiate la ferma volontà di esser sereno: di non trovare troppo meschino il dono che vi si fa e di non badare al dono che manca: di accogliere bene ogni più umile voto: di contentarvi di quanto la vita vi dà: di non aver nervi: di compatire ai nervi altrui: di aver della bonomia nel cuore e dell’equilibrio nella mente: di perdonare ogni capriccio e di non aver capricci: di lasciarvi andare quietamente alla corrente dell’esistenza, senza trovarla né troppo buona né troppo cattiva. Fate le visite che più vi piacciono: abbiate una filosofia ottimista o, almeno, uno scetticismo giocondo. E rammentatevi che chi sa vivere un giorno, sa vivere un anno, e che un anno può governare tutta la vostra vita.