Salmi (Diodati 1821)/capitolo 32

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SALMO 32.

Felicità di chi ha ottenuto il perdono. Invito al pentimento.

Maschil di Davide.

1 BEATO colui la cui trasgressione è rimessa[1], e il cui peccato è coperto!

2 Beato l’uomo a cui il Signore non imputa iniquità[2], e nel cui spirito non vi è frode alcuna[3]!

3 Mentre io mi son taciuto, le mie ossa si sono invecchiate, nel mio ruggire di tutto dì.

4 Perciocchè giorno e notte la tua mano era aggravata sopra me, l’umor mio era divenuto simile ad arsure di state. (Sela.)

5 Io ti ho dichiarato il mio peccato, non ho coperta la mia iniquità, io ho detto: Io confesserò le mie trasgressioni al Signore; e tu hai rimessa l’iniquità del mio peccato[4]. (Sela.)

6 Perciò[5] ogni uomo pio ti farà orazione nel tempo che tu puoi esser trovato[6]; nel tempo di diluvio di grandi acque, esse non pur perverranno a lui.

7 Tu sei il mio ricetto, tu mi guarderai di distretta, tu mi circonderai di canti di liberazione. (Sela.)

8 Io voglio ammaestrarti ed insegnarti la via, per la quale devi camminare; e consigliarti, avendo l’occhio sopra te.

9 Non siate come il cavallo, come il mulo, che sono senza intelletto; la cui bocca conviene frenare con morso e con freno, altrimente non si accosterebbero a te.

10 Molti dolori avverranno all’empio[7]; [p. 473 modifica]ma benignità intornierà colui che si confida nel Signore.

11 Rallegratevi nel Signore, e fate festa, o giusti; e giubilate, voi tutti che siete diritti di cuore.