Salmi (Diodati 1821)/capitolo 109
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SALMO 109.
Davide prega Iddio di gastigare gl’iniqui, e di liberarlo dai loro tranelli.
Salmo di Davide, dato al Capo dei Musici.
1 O DIO della mia lode, non tacere;
2 Perciocchè la bocca dell’empio e la bocca di frode si sono aperte contro a me; hanno parlato meco con lingua bugiarda;
3 E mi hanno assediato con parole d’odio; e mi hanno fatta guerra senza cagione1.
4 In vece dell’amore che ho loro portato, mi sono stati avversari; ed io ho loro renduta preghiera.
5 Essi mi hanno renduto male per bene, e odio per lo mio amore.
6 Costituisci il maligno sopra lui; e fa che Satana gli stia alla destra.
7 Quando sarà giudicato, esca condannato; e la sua preghiera gli torni in peccato.
8 Sieno i suoi giorni pochi; un altro prenda il suo ufficio2.
9 Sieno i suoi figliuoli orfani, e la sua moglie vedova.
10 E vadano i suoi figliuoli del continuo vagando; e mendichino, ed accattino, uscendo fuor de’ lor casolari.
11 L’usuraio tenda la rete a tutto ciò ch’egli ha; e rubino gli strani le sue fatiche.
12 Non siavi alcuno che stenda la sua benignità inverso lui; e non vi sia chi abbia pietà de’ suoi orfani.
13 Sieno distrutti i suoi discendenti; sia cancellato il lor nome nella seconda generazione3.
14 Sia ricordata l’iniquità de’ suoi padri appo il Signore; e il peccato di sua madre non sia cancellato.
15 Sieno que’ peccati del continuo nel cospetto del Signore; e stermini egli d’in su la terra la memoria di essi.
16 Perciocchè egli non si è ricordato d’usar benignità, ed ha perseguitato l’uomo povero, ed afflitto, e tribolato di cuore, per ucciderlo.
17 Poichè egli ha amata la maledizione, vengagli; e poichè non si è compiaciuto nella benedizione, allontanisi ella da lui.
18 E sia vestito di maledizione, come del suo manto; ed entri quella come acqua nelle sue interiora, e come olio nelle sue ossa.
19 Siagli quella a guisa di vestimento, del quale egli sia avvolto; ed a guisa di cintura, della quale sempre sia cinto.
20 Tal sia, da parte del Signore, la ricompensa de’ miei avversari, e di quelli che parlano male contro all’anima mia.
21 Ma tu, o Signore Iddio, opera inverso me, per amor del tuo Nome; liberami, perciocchè la tua benignità è buona.
22 Perciocchè io sono afflitto, e povero; e il mio cuore è piagato dentro di me.
23 Io me ne vo, come l’ombra quando dichina4; io sono agitato come una locusta.
24 Le mie ginocchia vacillano per li miei digiuni; e la mia carne è dimagrata, e non ha più grassezza alcuna5.
25 Ed anche son loro in vituperio; quando mi veggono, scuotono la testa6.
26 Aiutami, Signore Iddio mio; salvami secondo la tua benignità.
27 E sappiano che questo è la tua mano, e che tu, Signore, hai fatto questo.
28 Essi malediranno, e tu benedirai7; si sono innalzati, ma saran confusi, ed il tuo servitore si rallegrerà.
29 Sieno i miei avversari vestiti di vituperio, ed avvolti della lor vergogna, come di un mantello.
30 Io celebrerò altamente il Signore colla mia bocca; e lo loderò in mezzo de’ grandi.
31 Perciocchè egli sta alla destra del povero, per salvarlo da quelli che lo condannano a morte.
Note
- ↑ Giov. 15. 25.
- ↑ Fat. 1. 20.
- ↑ Prov. 10. 7.
- ↑ Sal. 144. 4.
- ↑ Eb. 12. 12.
- ↑ Sal. 22. 7, 8. Mat. 27. 39.
- ↑ 2 Sam. 16. 11, 12.