Saggio meteorologico/Parte prima/06

Parte prima - VI. Della forza Meccanica della Luna

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ARTICOLO VI.

Della forza Meccanica della Luna: breve notizia delle sue Fasi; e delle Maree.

V
Enghiamo alla forza Meccanica della Luna, di cui al giorno d’oggi non v’è quasi alcuno che dubiti. Consiste questa in una spezie di gravitazione, sia che ella si eserciti per via di pressione, o di una certa attrazione: forza comune ed insita a tutti i corpi dell’universo, di cui sembra esser il vincolo ed il nesso; poichè tendono tutte le parti della materia ad avvicinarsi, ed unirsi scambievolmente: e questa è la forza che rotonda i corpi degli astri non meno che le goccie de’ liquori: tutto il Cielo attesta questo amore universale. Vedete il Sig. de la Lande Astron. L. XXII. n. 2723.

Se bene poi si scorga più manifesto il suo effetto ne’ corpi vicini, non cessa per tanto di agire sopra i lontani. Ogni corpo presso terra viene tratto verso la medesima, perchè vinto dalla prepotente forza della contigua sua massa; ma non perciò manca in lui un certo conato di accostarsi nello stesso tempo ai corpi rimoti, come ai corpi del Cielo, secondo che sono o meno rimoti, o di massa più forte. Anche presso terra osservata fu dagli Astronomi negl’istromenti una certa deviazione del perpendicolo per l’attrazione obliqua di grandi montagne vicine, come le Cordeliere del Perù.

Per questa forza universale, mentre l’immenso globo del Sole, e il globo vicino della Luna, si trova imminente a qualche parte dell’Oceano, debbono le acque un poco alzarsi, venendo diminuita la loro tendenza al basso; alzarsi, dico, e come gonfiarsi, quindi accostarsi alle rive (dove solamente si può discernere questo alzamento); allontanandosi poscia questi Astri, abbassarsi, secondando il conato sempre presente ed urgente della gravità verso il centro della terra.

Sembra questa la più comoda spiegazione del Flusso e Riflusso del mare, di cui una breve notizia è necellaria per intendere le cose seguenti. [p. 33 modifica]Due volte dunque dentro il giorno naturale, o piuttosto dentro un giorno Lunare, ch’è di ore , incirca, devono alzarsi le acque, ed accostarsi alle rive, che fi chiama il Flusso, o l’Alta Marea, una volta quando il Sole e la Luna arrivano al meridiano di sopra di quel luogo; un’altra volta quando arrivano al meridiano di sotto, in quanto sottraggono e ritirano in certa guisa la terra istessa da sotto il mare, onde questo sembri alzarsi: e due volte abbassarsi, che si chiama la Bassa Marea, o il Riflusso, quando questi Astri sono all’orizzonte, ed elevano le acque in luoghi distanti dal primo per un quarto di cerchio.

Quando dunque il Sole, e la Luna concorrono, copulando le loro forze, e traendo secondo una stessa linea, il che accade nei Novilunj e nei Plenilunj, allora in quella parte dell’Oceano, per cui questa linea trapassa verso il centro, deve alzarsi un promontorio d’acque verso il Sole e la Luna, e questa elevazione deve accompagnare il moto diurno di questi Astri. Se il Sole, e la Luna andassero sempre insieme, ogni giorno sarebbe l’acqua alta alla medesima ora. Ma la Luna si scosta dal Sole, come ognuno può osservare, nel modo che ben tosto si dirà. Allora il colmo dell’acqua e sarà meno alto, e non risponderà nè al Sole, nè alla Luna, ma ad un luogo intermedio, in distanza proporzionata alle due forze.

Queste due forze, computando la, massa del Sole e della Luna, e insieme le distanze di amendue dalla Terra, furono stabilite dagli Astronomi Fisici come 5:21; cioè se la forza della Luna è 5, quella del Sole è 2; perchè se bene il suo globo contenga 50 e più milioni di globi della Luna, non ostante per la gran distanza la sua forza riesce minore. Perciò il colmo dell’acque del Flusso deve dirigersi più verso alla Luna, che al Sole; e così le osservazioni, almeno dell’Oceano, danno il Flusso determinato dal passaggio al meridiano più tosto della Luna, che del Sole.

Poichè tutto questo è scritto per uso comune anche dei non dotti, consideriamo un poco il moto della Luna, e le sue Fasi. Ognuno può osservare, che la Luna ritarda di giorno in giorno in circa d’ora il suo passaggio per il meridiano. Questo nasce, perchè il moto proprio della Luna sotto il Zodiaco, da Ponente a Levante, è più veloce che quello del Sole. Il Sole (in apparenza) scorre il Zodiaco una volta in un anno; la Luna 12 volte, è più; il che fece dividere il Zodiaco in XII. segni, e l’anno in 12 mesi. Camminando dunque la Luna sotto il Zodiaco 12 volte più veloce del Sole, è necessario, che lo preceda ogni giorno, e sembri a noi restar in dietro a Levante un Segno in meno di tre giorni; poscia deve raggiungerlo, e poi di nuovo precederlo ec. Quindi le varie Fasi, o varj Aspetti della Luna col Sole.

Mentre la Luna si trova col Sole sotto lo stesso grado del Zodiaco, dicesi Luna Nuova, o Novilunio, perchè in questo tempo avendo voltato il [p. 34 modifica]suo emisfero illuminato, che sempre guarda il Sole da cui riceve il lume, alla parte opposta alla nostra vista, sparisce, e solo comincia a comparire sotto la forma di sottil falce, quando si scosta da sotto il Sole, onde comincia a vedersi quasi una nuova Luna.

Seguitando sempre più e più la Luna a scostarsi dal Sole, dentro 14. giorni, o poca più, si trova allontanata per un semicerchio, leva quando il Sole tramonta; e perchè così ha voltato alla Terra non meno che al Sole il suo emisfero illuminato, apparisce piena; e perciò questa Fase chiamasi Luna Piena, Plenilunio, Tondo della Luna.:

Nelle distanze medie tra il Novilunio, e il Plenilunio, avanti e dopo, quando la Luna è rimota dal Sole una quarta parte di cerchio, apparisce mezza, perchè in tal sito non possiamo dalla terra vedere se non la metà del suo mezzo illuminato. Chiamansi queste due Fasi Quadrature, Primo Quarto, Ultimo Quarto: il Plenilunio, e il Novilunio da’ nostri chiamansi anche, con una sola parola, Sizigie, Coniugazioni.

Da questo moto della Luna, che sempre dal Sole retrocede a Levante, s’intendono due cose quanto alle maree: la prima è il ritardo giornaliero dell’acqua alta, che dipende più dalla Luna, che dal Sole; la seconda il sito, o l’ordine dell’istessa acqua alta, rapporto al passaggio del Sole, e della Luna per il meridiano: poichè quando questi Astri sono divisi, cioè fuori dei Novilunj, e Plenilunj, l’acqua alta deve rispondere a un luogo di mezzo, per esempio dopo il Novilunio, il Flusso sarà dopo il passaggio del Sole, e avanti quello della Luna.

Il ritardo giornaliero del Flusso, considerando lo scostamento medio della Luna dal Sole, è d’intorno 50 minuti di tempo; e dico medio, perchè variando l’allontanamento del Sole dalla Luna, avuto insieme riguardo ai varj rapporti delle forze Lunare e Solare, varia pure il ritardo del Flusso; sicchè ora è di 35 minuti (presso i Novilunj e Plenilunj,) ora di 85 dopo le Quadrature. Fu sottilmente da’ Fisici Matematici computato il giornaliero ritardo del Flusso secondo qualunque elongazione della Luna dal Sole.

Qui noi dobbiamo particolarmente avvertire la notabile differenza tra le maree delle Sizigie, è quelle delle Quadrature. Queste sono sempre minori di quelle; come a Bristol, se le acque alte del Novilunio sono 45, quelle delle Quadrature sono 25; a Venezia talora come 6:1; in generale si pongono come 7:3. La ragione di questa ineguaglianza è manifesta: perchè quelle forze, le quali nei Novilunj e nei Plenilunj cospirano d’accordo ad elevare le acque, nelle Quadrature restano distratte, uno de’ Luminari essendo al meridiano, l’altro all’orizzonte; perciò nell’atto, che la Luna innalza le acque in un luogo, il Sole le abbassa, perchè allora le alza in un altro luogo distante 90 gradi. Perciò se nelle Sizigie le due forze si dovevano sommare insieme, nelle Quadrature all’opposto debbono sottrarsi; onde rimane solamente l’effetto, che dipende dall’eccesso della forza della Luna sopra quella del Sole, cioè 7: .

Ma qui conviene avvertire una cosa importante: il tenore delle Maree così dovrebbe procedere avuto riguardo alle forze agenti: considerando poi [p. 35 modifica]la forza passiva, o inerzia della materia, possono soffrire grande alterazione e nell’ora, e nella grandezza.

1. Il Flusso non succederà immediatamente al momento del passaggio della Luna, o del Sole, al meridiano, ma qualche ora dopo; e così i grandi Flussi mestrui, che a Venezia diconsi i Punti d’acqua, accaderanno due, o tre giorni dopo i Novilunj e i Plenilunj; talora anche avanti per altre combinazioni.

2. I moti precedenti del mare accumulandosi coi seguenti, potranno le acque in tutti i tempi alzarsi al di là della misura, che suggerisce la forza agente del Sole e della Luna; e così abbassarsi più, o meno.

3. Il tempo, la grandezza, la durata, il numero delle maree potranno esser alterati dalla figura de’ mari, dal sito delle spiaggie, dalle voragini de’ fondi, dai venti, e da altri ostacoli esterni. Le più irregolari maree sono quelle dell’Euripo di Negroponte, dell’Orcadi, del Porto di Tunkin alla China. Pure si riducono al moto della Luna, come si può vedere nelle Transazioni Filosofiche, al n. 71. per l’Euripo, il quale ha un moto regolarissimo per 20 giorni, cioè 5 avanti e 5 dopo tanto il Novilunio, che il Plenilunio, e solamente 5 giorni intorno li Quarti resta un apparente disordine: al n. 98. per le Orcadi, dove corrono vicende simili a quelle dell’Euripo: al n. 162. per il Porto di Tunkin, dove si osserva una sola marea al giorno, e il Flusso mestruo grande cade ne’ Quarti, non nelle Sizigie, all’opposto di ciò, che si osserva quasi in tutto il resto dell’Oceano.

Non dispiacciono. a noi queste apparenti irregolarità delle Maree, servendo a giustificare le irregolarità che potranno venirci obbiettate nei moti dell’Atmosfera, e nelle mutazioni di tempo; bastando che queste, come quelle, trovinfi legate coll’azione della Luna, con qualche latitudine.

Note

  1. Il Sig. de la Lande (M. Acad. 1772.) stabilisce queste forze, come P. 13,10:4,6 vale a dire più che 3 ad 1, sulle osservazioni fatte a Calais dal Sig. Foureroy dal 1745. al 1769.