Saggi poetici (Kulmann)/Parte prima/Italia, Italia mia

Parte prima - Italia, Italia mia

../../Parte prima ../L'alloro IncludiIntestazione 7 gennaio 2022 75% Da definire

Parte prima Parte prima - L'alloro

[p. 49 modifica]


Italia, Italia mia!
     Oh! la più bella terra
     Del vasto mondo intero;
     E a me (dopo la patria,
     5Di cui l’amore innato
     Col core insieme cresce)
     Cara vieppiù d’ogni altra!
     Dovrò dunque morire
     Senza averti veduta,
     10Terra, ch’agli occhi miei
     Ognor santa paresti?
     Misera qual mi sono,
     Sarei da te venuta
     Pedestre pellegrina,
     15Con gioja mendicando
     Per sostentar le forze
     Di debole fanciulla,
     Cui l’animo virile
     Nell’entusiasmo suo
     20Avea fissato, ch’ella
     Andria ad inchinare
     La riverente testa,
     E sciorre ’l voto antico
     Dinanzi alle immortali
     25Sacrate quattro tombe:
     Del Padre della lira,
     Dell’amante di Laura,
     Del Proteo dalle mille
     Amenissime forme,
     30Ed alla tua, dagli anni
     Dell’infantile etade
     Deïficato Tasso!
     Cui l’alte, armonïose,
     Incantatrici stanze
     35Io cento e cento volte
     Cantava col fervore
     D’un improvvisatore,
     Ad ammirar forzando
     Quegli, che tuo divino
     40Idioma non capiva!
     Io mi sperava un giorno
     Adornar di bei fiori
     Le sacre tombe vostre,
     Genj eccelsi! di fiori
     45Bagnati dalle calde
     Mie lagrime dirotte,
     D’occulta invidia figlie
     E d’ammirar sincero,
     Dacch’io ricerco invano
     50Ritrarre dalle corde
     Dell’italica lira,
     Lira che a voi sol serve,
     Poveri e lievi suoni,
     Di lei, di voi sol degni.

[p. 50 modifica]

55Nasciamo sotto al polo
     Con ambiziosa mente,
     E n’è sola cagione
     Il veder la verzura
     Ed i fiori ed i frutti
     60Nel girar di tre lune
     Giugnere all’auge loro,
     Laonde l’orgogliosa
     Nostr’alma a creder dassi,
     Che cedere al possente
     65Debba nostro volere
     Qualsiasi impedimento.
O Italia, Italia mia,
     Santa cuna delle arti,
     Non isdegnar l’offerta,
     70Ch’appiè dell’ara tua
     Depone colla testa
     Chinata insino a terra
     L’infortunata prole
     Del Norte. Oh, ten sovvenga,
     75Diciassett’anni e muojo!
     Mi pende sovra ’l capo
     La falce della morte;
     Egli è fra gli angosciosi
     Tormenti della vita,
     80Che con tremante mano,
     Italia idolatrata,
     Ti scrissi queste righe.
     Dolce mia vita, addio!
     Addio, Italia mia!


Elisabetta Kulmann