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55Nasciamo sotto al polo
     Con ambiziosa mente,
     E n’è sola cagione
     Il veder la verzura
     Ed i fiori ed i frutti
     60Nel girar di tre lune
     Giugnere all’auge loro,
     Laonde l’orgogliosa
     Nostr’alma a creder dassi,
     Che cedere al possente
     65Debba nostro volere
     Qualsiasi impedimento.
O Italia, Italia mia,
     Santa cuna delle arti,
     Non isdegnar l’offerta,
     70Ch’appiè dell’ara tua
     Depone colla testa
     Chinata insino a terra
     L’infortunata prole
     Del Norte. Oh, ten sovvenga,
     75Diciassett’anni e muojo!
     Mi pende sovra ’l capo
     La falce della morte;
     Egli è fra gli angosciosi
     Tormenti della vita,
     80Che con tremante mano,
     Italia idolatrata,
     Ti scrissi queste righe.
     Dolce mia vita, addio!
     Addio, Italia mia!


Elisabetta Kulmann