S'io veggio in Lucca bella mio ritorno
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a cura di Aldo Francesco Massera
XIII secolo
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Questo testo fa parte della raccolta XVIII. Ser Pietro de’ Faitinelli
XV
S’intenerisce pensando al giorno, in cui rivedrá la patria.
S’io veggio in Lucca bella mio ritorno,
che fi’ quando la pera fie ben mézza,
in nullo cuore uman tanl’allegrezza
4giá mai non fu, quant’io avrò quel giorno.
Le mura andrò leccando d’ogn’intorno
e gli uomini, piangendo d’allegrezza;
odio, rancore, guerra ed ogni empiezza
8porrò giú contra quei, che mi cacciorno.
E qui me’ voglio ’l bretto castagniccio,
’nanzi ch’altrove pan di gran calvello;
11’nanzi ch’altrove piume, qui il graticcio.
Ch’i’ ho provato si amaro morsello,
e provo e proverò, stando esiticcio,
14che ’l bianco e ’l ghibellin vo’ per fratello.