Rime (Guittone d'Arezzo)/S'el si lamenta null'om di ventura
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
S'el si lamenta null'om di ventura
◄ | Non per meo fallo, lasso, mi convene | Gentile ed amorosa criatura | ► |
126
La donna ha a noia il suo servire; ma egli non cessa di pregarla.
S’el si lamenta null’om di ventura,
a gran ragion mi movo a lamentanza,
sí come om, che si credia in altura,
ed è caduto e tornato in bassanza.
5E vo piangendo e moro di paura,
poi che mi vidi in tanta sicuranza
di quella, ch’è piú bella criatura
che Deo formasse senza dubitanza.
E par che m’aggia messo per niente:
10e penso e veggio che non ha ragione,
se non che l’è lo mio servire a noglia.
Ed io piú le starò sempre obbidente,
e sempre le vo stare in pregasione,
ch’ella mi renda la sua bona voglia.