S'egli è mai ver, che per vie cupe e ascose
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Carlo Ireneo Brasavoli
II
S’egli è mai ver, che per vie cupe e ascose
Passando al mar s’incontrin l’acque e i fiumi,
E le sembianze vestano, e i costumi
Di tante oblique lor vene arenose:
5Oh come il Tebro io veggio le spumose
Linfe, e con seco mille algosi Numi
Spinger per valli, e monti, e sassi, e dumi
Del Pò a cercar le altere onde orgogliose!
E giunto ove ’l gran Re superbo siede
10Presso sue torri, e presso i lidi suoi
Apre alla bella copia albergo, e sede;
Rendi, gridar, rendi gl’illustri Eroi:
Questi d’Amor bei modi, e questa fede
Son trionfi di Roma, e non son tuoi.