Rivista di Scienza - Vol. I/The dynamics of Living Matter
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | La psychologie des individus et des sociétés selon Taine | Manuale di economia politica | ► |
Questo nuovo volume della Serie biologica dell’Università di Columbia, pubblicato dalla benemerita Macmillan Company, contiene, alquanto ampliata, la materia che formò oggetto di otto lezioni dettate nella primavera del 1902 dal Prof. Jacques Loeb, il noto fisiologo dell’Università di California, nell’Università di Columbia, per espresso invito avutone dai prof. E. B. Wilson e H. F. Osborn.
Giacomo Loeb è uno dei più forti campioni della moderna fisiologia, nella quale egli emerge per un carattere spiccatamente personale. La sua confessione scientifica non è equivoca; come appare chiaramente dalla seguente dichiarazione messa al principio del libro: «In queste lezioni considereremo gli organismi viventi come macchine chimiche, costituite essenzialmente di materiale colloide. Il fatto che le macchine create dall’uomo non posseggono la facoltà di svilupparsi, conservarsi e riprodursi automaticamente rappresenta per ora una differenza fondamentale fra le macchine viventi e quelle artificiali. Noi dobbiamo però ammettere che nulla esclude la possibilità che un giorno si giunga a produrre artificialmente la materia vivente...... Gli organismi viventi possono chiamarsi macchine chimiche, in quanto l’energia necessaria al loro lavoro e alle loro funzioni è derivata da processi chimici e in quanto il materiale di cui son fatte le macchine viventi deve formarsi per mezzo di processi chimici. È perciò ben naturale che la dinamica della materia vivente cominci con un’analisi del carattere specifico dei processi chimici che avvengono negli organismi. Non è nostra intenzione, nè ci sarebbe possibile di fornire un’analisi completa; ci limiteremo a tanto quanto basta per formarci la convinzione che nella dinamica della materia vivente non si trovano altre variabili che quelle che s’incontrano nella chimica del mondo inanimato».
In queste poche parole è nettamente espresso tutto il programma dell’Autore e affermata la sua fede nel progresso e forse nel trionfo della bio-chimica. E non è dubbio che le ricerche del Loeb e della sua scuola, i cui risultati formano la sostanza principale del libro, hanno efficacemente contribuito a tal progresso.
Il libro è suddiviso in dodici capitoli, e comincia con un primo, che è una introduzione, in cui sono sommariamente accennati i principali problemi e le intenzioni dell’A. Nei seguenti sono trattati: 2° la chimica dei fenomeni vitali in generale; 3° la costituzione fisica generale della materia vivente; 4° alcune manifestazioni fisiche della vita (contrazione muscolare, movimenti protoplasmatici, divisione cellulare, origine dell’energia radiante, fenomeni elettrici); 5° la funzione degli elettroliti nella formazione e nella conservazione della materia vivente; 6° Gli effetti del calore e dell’energia radiante sulla materia vivente; 7° l’eliotropismo; 8° i tropismi e i fenomeni, che vi si riferiscono; 9° la fecondazione; 10° l’eredità; 11° La dinamica dei processi di rigenerazione. Il libro si chiude con un breve capitolo dov’è riassunto lo stato attuale della biologia di fronte a due problemi fondamentali: la trasformazione della materia morta in materia vivente e la trasformazione d’una specie in un’altra.
Particolarmente interessanti, anche perchè contengono numerose osservazioni originali e nuove interpretazioni di alcuni fenomeni biologici, riescono il paragrafo 7° del 3° capitolo, intorno agli effetti antagonistici dei sali; il capitolo sul significato degli elettroliti nella formazione e nella conservazione della materia vivente; quello sui tropismi e fenomeni affini, e i due sulla fecondazione, e sull’eredità. Si possono discutere molte affermazioni contenute in questo libro e ritenere per lo meno affrettate talune interpretazioni; ma si deve riconoscere che la via scelta dal Loeb, e da lui seguita con tanto successo, è ottima per farci progredire sicuramente nella soluzione dei problemi biologici, e che alla sua attività scientifica, di cui quest’opera rappresenta un’ammirevole sintesi, già per sè stessa feconda di notevoli risultati, spetta il merito di aver preparato un fertile campo per future messi. Merito non piccolo questo, e che nessuno oserebbe contrastare al geniale e operoso naturalista dell’Università di California. La lettura di questo libro, mentre riesce piacevolmente istruttiva, può servire di stimolo efficace a nuove ricerche e io non saprei abbastanza raccomandarla a vecchi e giovani cultori delle discipline biologiche.
Università di Palermo.