Risposta dell'ingegner Giovanni Milani al dottore Carlo Cattaneo/Allegati/N
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Allegato N.
N. 3.
Verona, 27 luglio 1837.
Alla rispettabile Commissione fondatrice per la erezione di una strada a guide di ferro da Venezia a Milano. — Sezione Lombarda. — Sezione Veneta.
L’ingegnere in capo della strada suddetta Giovanni Milani.
In ogni pensiero di nuova e grande via di comunicazione che condurre si voglia ad utile effetto, i progetti economici e tecnici sono l’importanza del fatto. Insieme additano la linea da percorrersi, dirigendola ai generali vantaggi, e dettano il prezzo da chiedersi pel transito, la tariffa, alla quale uniti mostrano poscia l’utilità generale dellopera ed il guadagno di chi la compie.
Dei due il primo, l’economico, spia i movimenti di uomini e di merci che s’agitano lungo la linea prescelta, o sul terreno sopra cui può estendere la di lei attrazione, ed esaminando imparzialmente le condizioni tutte di questi movimenti, argomenta quanti, quali, e come potranno essere condotti sopra il nuovo cammino.
Il secondo studia le difficoltà fisiche del terreno e quelle che muovono dalle inevitabili condizioni attuali della società nostra, e chiamate poscia a consiglio le regole d’arte e l’esperienza si fa a superarle o ad eluderle con mezzi proporzionali allo scopo d’utilità.
Ma bisogna fondarli tutti e due sul reale, sui fatti, che che possa costare di noja,di studio, di fatica, di spesa, chè le astrazioni non guidano mai a bene, o se vi guidano, lo fanno a caso.
A raccogliere i fatti sopra cui appoggiare il progetto economico, relativo alla nuova strada a guide di ferro da Venezia a Milano, mirano appunto i quattro prospetti che ho l’onore di umiliare col presente rapporto alla Commissione.
Del loro intento ho già detto, e qui aggiugnerò soltanto che, se fossero per sembrare due cose: - che io abbia esteso le ricerche ad un numero soverchio di città e di provincie; e che le abbia troppo minutamente estese, - l’ho fatto:
Per conoscere, il più che si può, credendo che nissuno possa giudicare a priori, quale sarà per essere colla esperienza e col tempo l’ampiezza della sfera di attrazione di una buona, sicura, celere ed economica strada di ferro, in un paese, come il nostro, nuovo ad una tale industria, pronto, acuto, costante, ove egli si risvegli alla attività;
Perchè amai di stendere le ricerche non solo lungo la linea che si sarà per iscegliere, ma anche lungo quelle che furono desiderate, o lo saranno, onde appoggiare quanto sia per occorrere, di buone ragioni, la preferenza o l’esclusione;
Perchè in fine domandando molto e con molto dettaglio in cosa in cui siamo nuovi, avremo sempre un buon innanzi anche se la risposta s’arresti alcun poco al disotto della domanda.
E mi pare che si potranno conseguire con esattezza le notizie da que’ prospetti richieste, così procedendo:
(a) Ciascuna Commissione si limiti alle provincie ed alle città nel proprio Governo comprese.
(b) Amendue, giovandosi dei molti loro amici e della gentilezza delle Camere di Commercio, scelgano un uomo in ciascuna provincia, d’onore, attivo, instruito nelle materie statistiche, e lo incarichino di un tale lavoro. (c) Per questo non solo gli venga destinato un premio proporzionato all’estensione della provincia, all’importanza della città ed alla diligenza richiesta dall’opera, ma lo si autorizzi anche a pagare per conto della società tutti i lavori che egli non potesse fare da solo per angustia di tempo, o che fosse obbligato a chiedere ad altri. Tutte le società estere, raccoltesi per aprire canali o costruire strade, procedettero cosi, ed in questo fatto importantissimo all’interesse presente e futuro della società e degli azionisti l’utile sta nell’esattezza della cosa, e non nel risparmio della spesa.
(d) Bisogna che l’incaricato raccolga tutte le notizie occorrenti per la compilazione dei prospetti, ma che poi li compili da se, cioè che non li rimetta alle diverse autorità, amministrazioni, ec, affinchè ne riempiano le finche, perchè la cosa così fatta riuscirebbe sconnessa, confusa, mancante di unità.
(e) Scelti gli uomini, converrà farli conoscere agli IL RR. Governi di Venezia e di Milano, ed alle RR. Delegazioni, supplicando di nuovo e quelli e queste per l’ajuto generosamente promesso col venerato governativo dispaccio N. 16883-782, 10 maggio 1837.
(f) Sarà utile che io pure li conosca, cioè che mi venga comunicato il nome loro e, se si può, anche l’alloggio loro, affinchè possa rivolgermi direttamente ad essi, o nelle mie corse di campagna, o scrivendo loro dall’ufficio tecnico per conoscere come procedan le cose, o per avere qualche notizia urgente di cui potessi forse avere bisogno.
(g) È meglio stampare i prospetti a Venezia ed a Milano e diffonderli poi nelle provincie, onde non pagare inutilmente più spese di composizione; e quanto all’utilità di averli al più presto possibile, salvo l’esattezza della cosa, non è certo allo zelo delle due Commissioni che occorra il rammentarlo. Pochi possono aspirare alla perfezione in una cosa di primo getto, ed io meno d’ogni altro; sicché questi prospetti avranno in seguito bisogno, dietro gli avvisi dell’esperienza, di un qualche cambiamento o riforma; ma quantunque io ciò creda, prego le Commissioni a volerli intanto far istampare come sono, senza alcun mutamento, perchè seguono l’ordine delle mie idee, perchè tendono alla conclusione a cui io miro.
Certo sarà utilissimo se l’esperienza delle due Commissioni vorrà farvi delle aggiunte; ma abbiano la bontà di farle in un prospetto a parte, e rimettermi poi a cosa compiuta il loro lavoro ed il mio.
Mi sarà gratissimo un cenno che mi accusi ricevuta del presente rapporto, e dei quattro prospetti.
Sono con istima e rispetto
L’ingegnere in capo
Firm. MILANI.