Rise Clorinda, e su la guancia bella
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Questo testo fa parte della raccolta Lorenzo Casaburi
I
LA POZZETTA NELLE GUANCE
Rise Clorinda, e su la guancia bella
dolcissima pozzetta allor s’aprio;
quando il mio cor ad osservar sen gío
sí leggiadra d’amor cifra novella.
— Fors’è questa — dicea — propizia stella,
ch’ad affrenar le mie tempeste uscío?
fors’è ’l fonte del riso, ove m’invio
a delibar di gioie alta procella? —
Amor l’udí, che v’era ascosto. E, sciolto
ver’ lo ’ncauto mio cor dardo improviso,
cadde trafitto e vi restò sepolto.
Oh cor beato, in sí bel loco ucciso!
poiché, di fiori in sul feretro accolto,
ti fu tomba la rosa e nenia il riso.