Rime varie (Alfieri, 1903)/XCII. Rapido fiume che d'alpestre vena

XCII (1783). Rapido fiume, che d'alpestre vena

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XCII (1783). Rapido fiume, che d'alpestre vena
XCI. So che in numero spessi e in stil non rari XCIII. Ecco ecco il sasso che i gran carmi al cielo

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XCII (1783).

Rapido fiume, che d’alpestre vena
Con maestà terribile discende,
Da tergo io lascio; e il mio pensiero intende
Là dove l’aura è ancor sacra e serena.

Oh di qual dolce fremito ripiena
L’anima in me di fiamma alta s’incende!
Nulla omai, fra brev’ora, a me contende,
Che al gran fonte di Sorga io prenda lena.

Deh quante volte, per quest’orme istesse,
Il divin vate alla sua chiusa valle
Pien d’amorose cure il piè diresse!

Vieni (ei mi grida) il buon sentier non falle
A chi davver tutte speranze ha messe
Di gloria e amor pel disastroso calle.