Rime varie (Alfieri, 1903)/CXLI. Dodici volte in mar l'astro sovrano

CXLI. Dodici volte in mar l'astro sovrano

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CXLI. Dodici volte in mar l'astro sovrano
CXL. Qui il chiaro fiume che il Germano e il Gallo CXLII. Il giorno l'ora ed il fatal momento

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CXLI.

Dodici volte in mar l’astro sovrano
Tuffò il bel carro, e dodici n’è sorto,
Da che il volo drizzai ver l’alto porto
Di pace, altrove ricercata in vano.

E, se il fermo sperar non torna vano,
Pria che il dì terzodecimo sia morto,
A nuova vita io mi vedrò risorto,
Mercè i belli occhi e il volto sovrumano.

Mancan poch’ore a così immensa gioja,
Cui quanto oppresso più, men creder oso;
E temo il punto, e m’è il protrarlo noja.

Eppur mi è dolce lo stato amoroso,
In cui par mille volte il dì si muoja,
E il temer meno, chiamasi riposo.