Rime varie (Alfieri, 1903)/CLXVII. Oh qual mi rode e mi consuma e strugge

CLXVII. Oh qual mi rode e mi consuma e strugge

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CLXVII. Oh qual mi rode e mi consuma e strugge
CLXVI. Già son dell'Alpi al più sublime giogo CLXVIII. Su questa strada io giva in questo legno

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CLXVII.

Oh qual mi rode e mi consuma e strugge
Inutil rabbia, ch’esalar non posso!
Da tanti dì già corro, e non son mosso;
Mercè la gente, che parlando mugge.

Un trotto piè-di-piombo, che mi fugge
E vuota ogni midolla infino all’osso;
Ecco quai vanni a me il Tedesco grosso
Or presta; ond’io rimango, e il tempo fugge.

Ben l’alato pensier verso il mio bene
Su le ratte d’amor fervide penne
Innanzi vola, indi a spronarmi viene:

Ma invan: sue tarde elefantesche brenne
Il guidator più tardo anco trattiene. —
Amante mai per queste vie non venne.