Rime varie (Alfieri, 1903)/CCXLVIII. L'adunco rostro il nerboruto artiglio

CCXLVIII (1795). L'adunco rostro, il nerboruto artiglio

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CCXLVIII (1795). L'adunco rostro, il nerboruto artiglio
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CCXLVIII (1795).

L’adunco rostro, il nerboruto artiglio,
Le poderose rapide sonanti
Ali, e il fiso nel Sole ardito ciglio,
Son dell’aquila prode alteri vanti.

Da tal nobile augello io ’l nome piglio:
Forse i miei prischi l’aquile tonanti,
Che vincitrici fero il Ren vermiglio,
Portaro un dì, sotto l’acciar sudanti.

Donde ch’ei nasca, egregio è il nome ed alto;
Mi è grato; io ’l pregio; e il sosterrò, se basto,
Con ali e rostro e artigli e cuor di smalto.

Già di affissare in lui miei sguardi il casto
Febo mi diè: chi muoverammi assalto,
S’anco Giove mi affida il fulmin vasto?