Rime nuove/Libro VIII/La tomba del Busento
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Cupi a notte canti suonano
Da Cosenza su ’l Busento,
Cupo il fiume gli rimormora
4Dal suo gorgo sonnolento.
Su e giú pe ’l fiume passano
E ripassano ombre lente:
Alarico i Goti piangono,
8Il gran morto di lor gente.
Ahi sí presto e da la patria
Cosí lungi avrà il riposo,
Mentre ancor bionda per gli òmeri
12Va la chioma al poderoso!
Del Busento ecco si schierano
Su le sponde i Goti a pruova,
E dal corso usato il piegano
16Dischiudendo una via nuova.
Dove l’onde pria muggivano,
Cavan, cavano la terra;
E profondo il corpo calano,
20A cavallo, armato in guerra.
Lui di terra anche ricoprono
E gli arnesi d’òr lucenti;
De l’eroe crescan su l’umida
24Fossa l’erbe de i torrenti!
Poi, ridotto a i noti tramiti,
Il Busento lasciò l’onde
Per l’antico letto valide
28Spumeggiar tra le due sponde.
Cantò allora un coro d’uomini:
— Dormi, o re, ne la tua gloria!
Man romana mai non víoli
32La tua tomba e la memoria! —
Cantò, e lungo il canto udivasi
Per le schiere gote errare:
Recal tu, Busento rapido,
36Recal tu da mare a mare.