II. Epitafio di Cesare

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I III


 
Spargi di lauri, palme e mirti foglie,
viator, ché per qui intorno il spirto erra
di quel repente fólgore di guerra
4che già de tutto el mondo adusse spoglie.

Questa urna angusta il ciner sacro accoglie,
ma el nome, qual in tomba non si serra,
tiene insepolto il ciel, l’ acqua e la terra,
8secur da tempo e da sue ingorde voglie.

Questi fu quel che con l’ armata chioma
prima constrinse il mondo sotto il giogo
11de l’ alto imperio de l’ antiqua Roma.

Oh felice sudor! poi che ogni luogo,
qual vinse avinto in la terrena soma,
14occupa ancor dopo il funereo rogo!