Contrari effetti d’amore

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Baldassarre Stampa - Rime (XVI secolo)
Contrari effetti d’amore
XIV XVI

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XV

Contrari effetti d’amore.

     Misero, che agghiacciando avampo ed ardo,
e, per temprar col pianto il foco interno,
gli amari affanni e l’alta doglia eterno,
e con due morti in vita mi ritardo.
     Sperando temo, or debile or gagliardo,
e morto i’ vivo in dolce orrido inferno;
e pur mi reggo senza alcun governo,
e caccio tigri a passo infermo e tardo.
     A me ribello io sono, altrui fedele;
e duoimi e rido, e, guerreggiando in pace,
faccio gli sensi a la ragione scorte.
     Dolce l’assenzio parmi, acerbo il mele;
e mi pasco di quel che mi disface.
Cosí strani accidenti ha la mia sorte!