Rime di Argia Sbolenfi/Libro secondo/Nel bagno (Ode)

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../A un vaso nuovo di porcellana Ginori IncludiIntestazione 28 febbraio 2022 100% letteratura

Libro secondo - Hunyadi János Libro secondo - A un vaso nuovo di porcellana Ginori
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NEL BAGNO




ODE



Pel fiammante de ’l ciel tramite sacro
     gli agitati corsier disfrena il sole
     e d’onde fresche a ’l salutar lavacro
                         4luglio ci vuole.

O fortunata se veder potessi
     tremolar la marina a l’orizzonte
     o tra selve d’abeti e di cipressi
                         8fredda una fonte!

Ma il fato mi negò, come ha costume,
     il bacio di salubri acque cadenti
     e de ’l sonante mar le bianche spume
                         12rotte da i venti.

Pur, qual lo scrigno famigliar concede,
     me ancor d’umili terme allieta l’onda
     che in brevi cerchi accarezzar si vede
                         16la ferrea sponda.

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E se zefiro alcun non va temprando
     de ’l sol le vampe con la sua carezza,
     il serico flabel l’aure agitando
                         20copia la brezza.

Ivi, gettando allor la tenue vesta,
     pudicamente ignuda io volgo il passo.
     Disciolto il crin da l’apollinea testa
                         24fluisce a ’l basso;

fluisce e lambe il tergo mio che mostra
     callipigie beltà che il sole ignora...
     Onde, apritemi il seno! ecco la vostra
                         28dolce signora!

Io non t’invidio il fior de ’l corpo bianco,
     o de le ciprie spume eterna figlia,
     se a l’ concavo sedil concedo il fianco
                         32come a conchiglia.

Onde apritemi il seno! ecco, m’assido
     su ’l metallico trono... ecco m’affondo,
     e la parte di me che lascia il lido,
                         36cala ne ’l fondo,

ove, strisciando con l’esperta mano,
     detergo il lezzo a le inquinate membra.
     Mormora l’onda ed il suo picciol piano
                         40il mar mi sembra,

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e le tempeste sogno, e veggo e sento
     l’imperversar de l’aquilon crudele
     e le triremi trionfali a ’l vento
                         44scioglier le vele

e una nave puntar, negra su l’onda,
     la bocca d’un cannon fetente e cupo...
     Numi, che scoppio!... Ne vibrò la sponda
                         48de ’l semicupo!