Rime di Argia Sbolenfi/Libro secondo/Al vescovo di Seboim

Al vescovo di Seboim

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A

SVA ECCELLENZA REVERENDISSIMA

MONSIGNOR VESCOVO

TITOLARE DELLA CHIESA CATTEDRALE

DI SEBOIM

NELLE PARTI DEGLI INFEDELI

QUESTO NVOVO LAVORO

DI MANO AMICA SE NON ESPERTA

ACCRESCA IL PIACERE DELLA ESALTAZIONE


Ut ambules in via bona.
Prov. II, 20.     


Signor, poi che una Diocesi
     Dall’Augusto Vegliardo hai conseguito
     E l’anello di Vescovo
     4Come novello sposo hai messo in dito,

Tra il fumo dei turiboli,
     Tra il plauso della folla intorno accolta,
     Mite Pastor di Seboim,
     8Porgi l’orecchio e la mia voce ascolta.

Deh, quando sul tuo popolo
     Benedicendo stenderai la mano
     E la lieta Pentapoli
     12A piè del trono avrai come un Sovrano,

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Serbati buono e i miseri
     Intorno a te raccogli e li consola;
     Ricorda Cristo e predica
     16Più con l’esempio e men con la parola.

Non insegnare ai chierici
     Che il Pontefice solo aprir può il cielo;
     Non insegnare il Sillabo,
     20Ma lo scordato ormai vecchio Vangelo.

Trafficator non renderti
     Di Giubilei, Congressi e pellegrini,
     Ma proibisci l’Obolo
     24E l’altre furberie per far quattrini.

Nell’ira tua scomunica
     Chi va col collo torto e il viso basso;
     Lascia che di Quaresima
     28I Diocesani tuoi mangin di grasso;

Non annoiare i pargoli
     Col Catechismo, i Salmi e la Scrittura;
     Dà lor le chicche e mandali
     32A scuola o a saltar lungo le mura.

Lascia ballare i giovani,
     Lasciali far l’amor quando han ballato
     E se poi si confessano
     36Ridi e dichiara: «quel ch’è stato, è stato!»

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Non ributtar la femina
     Che degli affetti suoi non fu padrona;
     Pensa a Maria di Magdala:
     40I peccati d’amor Dio li perdona.

Non tormentare i parroci
     Per le chiacchiere intorno alla servetta;
     Di’ lor che i Sacri Canoni
     44Non vietano d’andare in bicicletta.

Così facendo, i popoli
     Tutti t’obbediran come d’incanto
     E nei venturi secoli
     48Avrai solenne culto e sarai santo.

O benedetta, o nobile
     Alma, sottratta alla terrestre lue,
     Allor vedrai le monache
     52Baciar devote le reliquie tue.

Sotto quel bacio fervido
     Si rizzeranno alla virtù natìa,
     Rinnovando i miracoli
     56Che, vivo, hai fatto per la dolce Argia.