Rime d'amore (Torquato Tasso)/463
Questo testo è incompleto. |
Torquato Tasso - Rime d’amore (XVI secolo)
463. Del bel tesoro, a la cui guardia intento
◄ | 462 | 464 | ► |
463.
10.
Del bel tesoro, a la cui guardia intento
Mi tenne e desto lagrimando Amore,
Altri me spoglia e, quasi eterno onore
4Sia in nobil furto, è d’involar contento.
Io, che dianzi v’apria cent’occhi e cento,
Ora per non mirar tanto dolore
Son privo de la vista anzi del core,
8E de la guardia alfin mi lagno e pento.
E qual mendico ed egro, a cui il sostegno
Dolce suo manchi, volge il piede errante
11Dove il patir gli sia men grave scorno,
Tale io morrò: tu nel sepolcro adorno
Scrivi — Qui giace un disperato amante
14Che d’amor visse e si morí di sdegno. —