453. O dolente partita

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453.


Ad istanza del signor...; canzonetta per la Clarissima

lasciata a Venezia.


O dolente partita,
     Che mi parti e dividi
     Da la mia donna, anzi dal proprio core,
     Qual parte è sí gradita,
     5Quai mari o monti o lidi
     Ov’io consolar possa il mio dolore?
     Fortuna ed Amore,
     Divi grandi e possenti,
     Quel che già l’un mi diede
     10L’altro non mi concede,
     Anzi me ’n priva e doppia i miei tormenti:
     Sête or tanto discordi
     Là su nel cielo o nel mio duol concordi?
Perché dir non saprei
     15Quanto fosse il martíre,
     Ma l’accende il piacer per ch’ei sfaville:
     Cosí i diletti miei
     Fûro innanzi al partire
     Come al foco talor minute stille.
     20Né mille baci e mille
     Pieni d’ardente affetto
     Tempraro i miei desiri;
     Ma crebbero i sospiri,
     Crebber le fiamme a l’infiammato petto
     25E crebber le mie pene,
     Che son quante nel mar alghe ed arene.

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Acque d’Adria turbate,
     Spegnerete il mio foco
     Che per vaga bellezza il cor m’ingombra?
     30E voi che ne portate,
     Venti, di loco in loco,
     Talor di nube o di gran nebbia a l’ombra?
     O pur là dove adombra
     Un bel monte su ’l mare,
     35O presso a qualche scoglio
     Sapranno il mio cordoglio
     I piú deserti lidi e l’onde amare;
     E ne la notte bruna,
     E nel silenzio suo l’amica luna?
40E ’l caro e dolce nome,
     Ove nessun risponde
     A le dolenti voci, intorno udrassi,
     E com’io l’ami e come
     N’arda, l’arene e l’onde
     45Udranno e i muti pesci e i nudi sassi.
     Forse gli spirti lassi
     Deporran questa salma
     De le membra gravose,
     E con l’ale amorose
     50A lei ritornerà volando l’alma,
     Come suo paradiso
     Siano i begli occhi e ’l dolce seno e ’l viso.
Ohimè, chi mi costringe
     A vaneggiar sovente
     55Di pensier in pensier, di duolo in duolo?
     Perché non mi dipinge
     L’innamorata mente
     A le dolcezze mie piú lieto volo?
     E ch’io mi goda solo
     60Di cose amate e belle,
     Pure dolci e soavi,
     Da cavalli e da navi

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     Lontano e da tempeste e da procelle?
     O felice ritorno,
     65O sperato piacere, o lieto giorno!
Vele e remi, canzone, ed onde ed aure
     Passano i miei pensieri,
     Fuggendo il mio piacer, sol ch’io lo speri.