263. Arrossir la mia donna

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263.


Arrossir la mia donna
     Nel ragionar vedea
     Lieta de le sue lodi e vergognosa
     E via piú bella di vermiglia rosa;
     5E parte sorridea;
     E quel rossore e ’l riso
     Ne l’angelico viso
     D’un bel lampo credea purpurea luce
     Quando l’alba riluce
     10Cui null’altra somiglia:
     Cosí, come beltà, virtute ancora
     Cresce s’altri l’onora.