209. Ben veggio avvinta al lido ornata nave

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209. Ben veggio avvinta al lido ornata nave
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209.


Dice d’esser invitato da Amore, ma spaventato da l’esempio

de gl’infelici amanti.


Ben veggio avvinta al lido ornata nave
     E ’l nocchier che m’alletta e ’l mar che giace
     Senz’ onda, e ’l freddo Borea ed Austro tace,
     4E sol dolce l’increspa aura soave;
Ma l’aria e ’l vento e ’l mar fede non have:
     Altri, seguendo il lusingar fallace,
     Per notturno seren già sciolse audace,
     8Ch’ora è sommerso o va perduto e pave.
Veggio, trofei del mar, rotte le vele,
     Tronche le sarte e biancheggiar le arene
     11D’ossa insepolte e intorno errar gli spirti:

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Pur, se convien che quest’Egeo crudele
     Per donna solchi, almen fra le sirene
     14Trovi la morte e non fra scogli e sirti.