169. Qual da cristallo lampeggiar si vede

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169. Qual da cristallo lampeggiar si vede
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169.


Dice d’essere specchio di vera fede nel quale risplende

l’imagine de la sua donna.


Qual da cristallo lampeggiar si vede
     Raggio ch’accender suole ésca repente,
     Tal de’ begli occhi vostri il lume ardente,
     4Ch’a me da voi risplende, a voi se ’n riede.

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Specchio son io, di beltà no, di fede,
     Puro ed informe e sol a voi presente;
     Fatto sono da voi bello e lucente
     8De la vostra beltà, che mia si crede.
E se non ch’assai spesso il duol la fronte
     Mi turba e turba in me la vostra imago,
     11N’arderian fiamme piú vivaci e pronte.
Ma qualunque io mi sia, turbido o vago,
     Son vostro specchio e lacrimosa fonte:
     14Oh miracol d’Amor, possente mago!