Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto XXI
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Sonetto XXI
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SONETTO XXI.
D
e’ gravosi pensier la turba infesta Signoreggia sì ’l cor, la mente, e l’alma,
Che questa vita, e la noiosa salma,
L’una m’è grave omai, l’altra molesta. 4
E la cogion, ch’al mio scampo sì presta
Fu già, che d’ogni guerra intera palma
Mi porse; or nella luce altera ed alma
Si vive, e lascia me dogliosa e mesta. 8
Tempo ben fora, che dal martir vinta,
O dal soccorso suo chiamata al Cielo,
Avesser fin sì lunghi e amari giorni. 11
La propria man dal duol più volte spinta
Fatto l’aria; ma quell’ardente zelo
Di trovar lui fa pur, ch’a dietro io torni. 14