Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto XCV
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Sonetto XCV
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SONETTO XCV
L
a mia divina luce, e doppia scorta Dell’alma in questa, ed in quell’altra vita,
Qui con l’esempio al vero onor m’invita,
E là col bel pensier sempre la porta. 4
All’una, e l’altra gloria apre la porta,
E se dai passi miei fosse seguita,
Io goderei là su quell’infinita,
E questa al fin mortal saria men corta. 8
S’ella scorgeva un intelletto uguale
Al lume suo, l’avria condotto in parte,
Che saria là beata, e quà felice. 11
Ma ’l Ciel sì largamente non comparte
Le grazie sue, nè al mio ’mperfetto lice
Aver per guida un Sol, per volar l’ale. 14