Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto XCII

Sonetto XCII

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SONETTO XCII


Q
ual uom, cui folta nebbia al viso ha spente

   L’orme del chiaro suo noto viaggio;
   Ma dal piè avvezzo, e dal giudizio saggio,
   Quasi cieco condur dritto si sente; 4
Tal io già alfin della mia voglia ardente,
   Vidi asconder da Morte il fido raggio,
   Scorta del viver mio; ma pur sempre aggio
   Dell’alto esempio suo chiara la mente. 8
Atra notte di fuor, dentro bel giorno
   Scorgo, onde l’alma desiosa e lieta
   Sempre si volge al mio celeste segno. 11
Così senza girar gli occhi d’intorno,
   Quanto posso leggera, all’alta meta,
   Chi mi scuopre il mio Sol, correr m’ingegno. 14