Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto LXXXIV

Sonetto LXXXIV

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SONETTO LXXXIV


Q
uel fior d’ogni virtute in un bel prato

   Con l’aura della mia gioiosa speme,
   Tal’odor mi diè già, che ’l dolce seme
   Fa il frutto amaro ancor soave e grato. 4
Se n’è benigno, o pur contrario il Fato,
   Non si discerne infin all’ore estreme,
   Che se l’un mal s’allenta, l’altro preme,
   Sempre è dubbioso il nostro miser stato. 8
Ma per cangiar di tempo, o di Fortuna
   Non fia cangiato in me l’alto pensiero
   Di lodar la cagion, piangere il danno. 11
Dall’antica passion nacque sol’una
   Fede al mio petto, che non men sincero
   Del primo giorno sarà l’ultim’anno. 14