Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto II
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Sonetto II
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SONETTO II.
P
er cagion d’un profondo alto pensiero Scorgo il mio vago oggetto ognor presente,
Scolpito il tiene il cor, vivo la mente,
Tal che l’occhio il vedea quasi men vero. 4
Lo spirto acceso poi, veloce, altiero
Con la scorta gentil del raggio ardente
Sciolto dal mondo al Ciel vola sovente,
D’ogni cura mortal scarco e leggiero. 8
Quel colpo, che troncò lo stame degno,
Ch’attorcea insieme l’una e l’altra vita,
In lui l’oprar, in me gli affetti estinse. 11
Fu al desir primo; e fia l’ultimo segno
La bella luce al sommo Sol gradita,
Che sovra i sensi la ragion sospinse.14