Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto XXI

Sonetto XXI

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SONETTO XXI


Q
ui non è il loco umil, nè le pietose

     Braccia della gran Madre, nè i Pastori,
     Nè del pietoso Vecchio i dolci amori,
     Nè l’Angeliche voci alte e gioiose; 4
Nè dei Re sapienti le pompose
     Offerte, fatte con soavi ardori:
     Ma ci sei tu, che te medesmo onori,
     Signor, cagion di tutte l’altre cose. 8
So che quel vero, che nasceti, Dio
     Sei qui, nè invidio altrui, ma ben pietade
     Ho sol di me; non ch’io giungessi tardo: 11
Non è il tempo infelice, ma son’io
     Misera, che per fede ancor non ardo,
     Come essi per vederti in quella etade. 14