Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto LXIII
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Sonetto LXIII
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SONETTO LXIII
S
e le dolcezze, che dal vivo fonte Divino stillan dentro un gentil core,
Apparissero al mondo ancor di fuore
Con bella pace in puro amor congionte;4
Forse sarebbon più palesi e conte
Le cagion da sdegnar ricchezza e onore:
Onde i più saggi lieti, ebri d’amore,
Andrebbon con la croce a l’erto monte;8
Per sentir con la morte dolce vita
Non solo eternamente, ma in quel punto,
Ch’agli altri di lasciar quest’ombre spiace.11
Quando lo spirto vivo è a Dio congiunto
Con umil voglia al Suo voler unita,
L’aperta guerra gli è secreta pace.14