Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto LX

Sonetto LX

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SONETTO LX


L
’innocenzia da noi per nostro errore

     Veggio punire, e ’l ricco Signor degno
     Pien d’infamia morir nudo sul legno,
     Per tornar noi nel già perduto onore.4
Veggio offender con odio il vero amore,
     E ferir l’umiltà con fiero sdegno;
     Usar di crudeltade ogni aspro segno
     Contra colui, che sol per pietà more.8
Allor l’alta bontà di Dio si stese
     In parte al mondo, ond’ogni fedel petto
     Si fè più forte a le più acerbe offese.11
Paulo, Dionisio, ed ogni alto intelletto
     Sì diè prigion al vero, alor ch’intese
     La mirabil cagion di tanto effetto.14