Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto III
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Sonetto III
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SONETTO III
Parrà forse ad alcun, che non ben sano
Sia il mio parlar di quelle eterne cose,
Tanto all’ occhio mortal lontane, ascose,
Che son sovra l’ ingegno, e corso umano.
Non an, credo, costor guardato al piano
Dell’ umiltate, e quante ella pompose
Spoglie riporti, e che delle ventose
Glorie del mondo ha l’ uom diletto in vano.
La Fè mostra al disio gli eterni e grandi
Oblighi, che mi stanno in mille modi
Altamente scolpiti in mezzo ’l core.
Lui, che solo il può far, prego, che mandi
Virtù, che scioglia e spezzi i duri nodi
Alla mia lingua, onde gli renda onore.