Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto CXIII
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Sonetto CXIII
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SONETTO CXIII
E
terna Luna, allor che fra ’l Sol vero, E gli occhi nostri il tuo mortal ponesti,
Lui non macchiasti, e specchio a noi porgesti,
Da mirar fiso nel Suo lume altero:4
Non l’adombrasti, ma quel denso e nero
Velo del primo error coi santi onesti
Tuoi prieghi, e i vivi Suoi raggi rendesti
D’ombroso e grave, candido e leggiero.8
Col chiaro, che da lui prendi, l’oscuro
Delle notti ne togli, e la serena
Tua luce il calor suo tempra sovente;11
Che sopra il mondo errante il latte puro,
Che qui ’l nudrì, quasi rugiada, affrena
De la giusta ira sua l’affetto ardente.14