Rime (Tassoni)/La Corte di Roma
Questo testo è stato riletto e controllato. |
La Corte di Roma
◄ | Poscia che ormai sono alla cera verde | Era nato tra i santi in ciel bisbiglio | ► |
XXXVI
La Corte di Roma.
La Corte è un arsenale ed una stanza
di cancheri, d’affanni e di dolore,
ove sempre si vive a crepacuore,
benché mai non si mangi a crepapanza.
È Corte una lunghissima speranza,
Corte non ha né cortesia né amore;
ivi son due sorelle a tutte l’ore,
pochissima pietá, manco pietanza.
Dovea Satan, se volea disperato
Giobbe vedere e di lui fare acquisto,
metterlo in corte di qualche prelato.
Chi entra in corte, vi diventa tristo:
entra san Pietro in corte di Pilato
solo una volta, e vi rinnega Cristo.