Rime (Tassoni)/Al signor Alessandro Tassoni - Vedrai, Bruni, il mio nome andar sublime

Al signor Alessandro Tassoni - Vedrai, Bruni, il mio nome andar sublime

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Al signor Alessandro Tassoni - Vedrai, Bruni, il mio nome andar sublime
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IX

1.

Al Signor Alessandro Tassoni

Lodasi il suo libro della Varietá de’ Pensieri
e ’l suo poema eroicomico, detto La Secchia Rapita.

     Qualor con penna, onde l’oblio s’opprime,
spieghi vari i Pensier con toschi accenti,
de la fama le vie, non che de’ venti,
sí non vola il pensier lieve e sublime.
    Se con trombe e con socchi in dolci rime
tratti in scena giocosa alti concenti,
con punture di mel, sferze innocenti,
nove orme in Pindo il tuo gran merto imprime.
     Dunque i marmi piú scelti erga al tuo stile
altri e balsamo copra in vece d’ostro
qui su ’l Tebro il tuo allor, non mai senile,
     benché pregi i tuoi fogli il secol nostro
piú che ’l balsamo e i marmi; e ceda umíle
il marmo al foglio, il balsamo a l’inchiostro.

Antonio Bruni.

2.

     Vedrai, Bruni, il mio nome andar sublime
non perch’io spieghi a le future genti
inuditi Pensieri, o nuovi accenti,
ma per l’onor de le tue culte rime.
     S’escluso fui da le fortune prime,
se le speranze mie portaro i venti,
almen tu mi sottraggi ai fieri denti
del tempo rio, che le memorie opprime.
     Vivrò ne’ carmi tuoi, stimerò vile
de la superba Roma e l’oro e l’ostro
che non degnò mirar mio stato umíle.

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     Cosí vegga adorato il secol nostro
in Vaticano il mio signor gentile
porger materia a non mentito inchiostro.