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294 | rime |
IX
1.
Al Signor Alessandro Tassoni
Lodasi il suo libro della Varietá de’ Pensieri
e ’l suo poema eroicomico, detto La Secchia Rapita.
Qualor con penna, onde l’oblio s’opprime,
spieghi vari i Pensier con toschi accenti,
de la fama le vie, non che de’ venti,
sí non vola il pensier lieve e sublime.
Se con trombe e con socchi in dolci rime
tratti in scena giocosa alti concenti,
con punture di mel, sferze innocenti,
nove orme in Pindo il tuo gran merto imprime.
Dunque i marmi piú scelti erga al tuo stile
altri e balsamo copra in vece d’ostro
qui su ’l Tebro il tuo allor, non mai senile,
benché pregi i tuoi fogli il secol nostro
piú che ’l balsamo e i marmi; e ceda umíle
il marmo al foglio, il balsamo a l’inchiostro.
Antonio Bruni.
2.
Vedrai, Bruni, il mio nome andar sublime
non perch’io spieghi a le future genti
inuditi Pensieri, o nuovi accenti,
ma per l’onor de le tue culte rime.
S’escluso fui da le fortune prime,
se le speranze mie portaro i venti,
almen tu mi sottraggi ai fieri denti
del tempo rio, che le memorie opprime.
Vivrò ne’ carmi tuoi, stimerò vile
de la superba Roma e l’oro e l’ostro
che non degnò mirar mio stato umíle.