Rime (Tassoni)/Ad una fanciulla
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Ad una fanciulla
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IV
Ad una fanciulla.
Bella sei tu né sembri altera in volto
piú di quanto adornar può tua beltade;
semplice mostri il cor com’è l’etade,
né sdegno scorgo in quei bei lumi accolto.
Ma non posso io però viver disciolto
da un rio timor che nel pensier mi cade,
rammentando che sol finta pietade
ha spesso altrui fra duri lacci involto.
Ben m’allettano l’alma i dolci sguardi
e gli atti vaghi ove ogni grazia ride,
ma sono i moti miei sospesi e tardi;
ché l’augellin, che dianzi in aria vide
rimanere il fratel su l’esca morto,
teme la fraude e sta su l’ali accorto.