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Rime d'amore

LXXIX

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LXXIX

Sullo stesso argomento.

     La fé, conte, il piú caro e ricco pegno
che possa aver illustre cavaliero,
come cangiaste voi presto e leggiero,
fuor che di lei d’ogni virtú sostegno?
     A pena vide voi ’l gallico regno,
che mutaste con lei voglia e pensiero;
ed Anassilla e ’l suo fedele e vero
amor sparîr da voi tutti ad un segno.
     E piaccia pur a lui, che mi governa,
che non sia la cagion di questo oblio
novella fiamma nel cor vostro interna!
     O, se ciò è, acerbo stato mio!
o doglia mia sovra ogni doglia eterna!
o fidanza d’Amor che mi tradío!