Rime (Michelangelo)/242. S'egli è che 'n dura pietra alcun somigli
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Michelangelo Buonarroti - Rime (XVI secolo)
242. S'egli è che 'n dura pietra alcun somigli
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S’egli è che ’n dura pietra alcun somigli
talor l’immagin d’ogni altri a se stesso,
squalido e smorto spesso
il fo, com’i’ son fatto da costei.
E par ch’esempro pigli5
ognor da me, ch’i’ penso di far lei.
Ben la pietra potrei,
per l’aspra suo durezza,
in ch’io l’esempro, dir c’a lei s’assembra;
del resto non saprei,10
mentre mi strugge e sprezza,
altro sculpir che le mie afflitte membra.
Ma se l’arte rimembra
agli anni la beltà per durare ella,
farà me lieto, ond’io le’ farò bella.15