Rime (Michelangelo)/138. Porgo umilmente all'aspro giogo il collo

138. Porgo umilmente all'aspro giogo il collo

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138. Porgo umilmente all'aspro giogo il collo
137. Se per gioir pur brami affanni e pianti 139. In più leggiadra e men pietosa spoglia
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     Porgo umilmente all’aspro giogo il collo,
il volto lieto a la fortuna ria,
e alla donna mia
nemica il cor di fede e foco pieno;
né dal martir mi crollo,5
anz’ogni or temo non venga meno.
Ché se ’l volto sereno
cibo e vita mi fa d’un gran martire,
qual crudel doglia mi può far morire?